DOMUS
editore
Editoriale Domus
anno
2018
luogo
Italia
opera pubblicata
Centro di aggregazione giovani e anziani
pagine
110-111
numero
1025 – giugno 2018
autore
Massimo Valz – Gris
progettazione
Elisa Burnazzi
foto
Carlo Baroni e Roberta Pizzi
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Magazine
Centro di aggregazione sociale per giovani e anziani
Il sisma del 6 aprile 2009 colpì gravemente la cittadina abruzzese di Poggio Picenze, cinque persone morirono e mille evacuati finirono alloggiati in un accampamento. La fotografia di una madre sfollata con il suo bambino pubblicata sui giornali suscitò grande commozione e portò alla costituzione di un fondo privato gestito con il fine di costruire un nuovo centro civico. Da quella necessità nasce il Centro di aggregazione, un’architettura pensata per essere bella, per essere funzionale e per essere emozionale. Il sisma è ricordato dalla forma a zig-zag dell’edificio, una soluzione in cui rieccheggia il Cretto con cui Alberto Burri decise di commemorare la distruzione della città di Gibellina durante il terremoto del Belice del 1968. La speranza nel futuro si legge invece, nelle facciate e nel tetto verdi. Proprio il tetto, a prato rustico, simula la topografia montana e ospita clematidi che si arrampicano su cordini da roccia. Il complesso è costituito da un edificio principale e da due pergole. Sull’atrio centrale affacciano due sale polivalenti, una biblioteca con postazioni internet e una sala musica. Ci sono anche spazi coperti all’aperto. Iniziato nell’inverno del 2014, l’edificio è stato completato in circa un anno: oggi gli adulti utilizzano il centro per corsi di formazione, per ballare o per le feste. Mentre i bambini praticano kung-fu e fanno i compiti di casa. L’edifico è anche sede e ritrovo di una squadra femminile di rugby, sport principe della zona.
Civic centre for young and old
An earthquake on 6 April 2009 hit the town of Poggio Picenze. Five people died and one thousand were evacuated. The evacuees were transferred to a shelter camp. A photograph of two of them, a mother and her child, was published in the newspapers, arousing much empathy and leading to the constitution of a private fund aimed at erecting a new civic centre. This building was designed to be beautiful, functional and stimulating. The earthquake is remembered in the zigzag shape of the building, a solution that echoes the Cretto installation with which the artist Alberto Burri commemorated the destruction of the city of Gibellina by the Belice earthquake in 1968. Hope for the future can be read in the green facades and roof. Simulating the mountainous topography of the surroundings, the roof is planted with wild grass. Planted in the ground along the building’s perimeter, clematis plants trained on mountain- climbing ropes grow toward the roof. The complex is made up of one main building and two pergolas. Two multifunctional rooms, a library with Internet workstations, and a music room look out on the central atrium. There are also covered outdoor spaces. The centre was built in one year, starting in winter 2014. Today, adults frequent it for courses, dancing or parties. Children learn kung fu and do homework. Rugby being a major sport in these parts, a female rugby team has its base in the civic centre.