L’Adige
editore
Società Iniziative Editoriali
anno
2017
luogo
Italia
progetto pubblicato
Edifici e parco Ex-Cattoi
pagina
33
numero
3 dicembre 2017
autori
Paolo Liserre
progettazione
Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Nicola Zuech
foto
archivio di studio
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Magazine
«Passo in avanti ma il tempo è scaduto»
Nuovo volto all’ex Cattoi Bertoldi (Pd): Apertura ok
Un passo in avanti sia sotto il profilo paesaggistico e ambientale che di «atteggiamento». Ma ormai fuori tempo massimo «perché il piano è scaduto e bisogna ripianificare» e quindi il privato, e nel caso specifico anche la cordata proprietaria dell’area, dovrà aspettare i tempi di legge. È questo il leit-motiv dei commenti all’indomani della presentazione in esclusiva su «l’Adige» della nuova proposta progettuale di recupero e valorizzazione dell’area ex Cattoi Nord da parte della cordata trentino-altoatesina guidata dall’imprenditore altoatesino Heinz Peter Hager e dal collega arcense Paolo Signoretti. Gabriele Bertoldi, capogruppo del Pd e presidente della commissione urbanistica, giudica positivamente «l’atteggiamento più pacifico da parte della proprietà e il fatto che sia pensato ad un progetto nuovo, a conferma che quello precedente depositato anche in Comune non è più attuale». Ma qualche distinguo Bertoldi lo sottolinea: «Alcuni conti non tornano, l’estensione della zona verde e del parco viene fatta sugli oneri di urbanizzazione e di conseguenza a spese del Comune e della collettività, non a spese loro. Di sicuro siamo fuori con i tempi: pensare di partire coi lavori entro il 2018 mi sembra azzardato. Del resto – polemizza Bertoldi – è stata la proprietà a bloccare l’avvio della ripianificazione per sei mesi presentando un progetto oggi considerato superato». Sul fronte politico anche il coordinatore cittadino dell’Upt Alberto Scalvenzi giudica «fantasioso» pensare di poter partire coi lavori entro il 2018: «Tutta la fascialago va rivista, ripensata, riprogettata. E questo richiede tempo. Se questo nuova proposta vuole aprire la discussione, discutere non è negativo, forse semmai l’iter non è quello giusto. Il tempo massimo è scaduto, ora spetta all’ente pubblico pianificare il futuro della fascialago, Cattoi compresa». Scalvenzi precisa anche che la posizione ufficiale dell’Upt in merito al diniego sul piano di comparto è chiara: «Siamo favorevoli al diniego, quella della consigliere Iandarino in commissione è stata una decisione personale». Il presidente della Comunità di Valle Mauro Malfer allarga il discorso a tutta la fascialago «in un ragionamento di sistema, di funzioni, non di singoli spazi. E funzioni sono anche spazi vuoti. Altrimenti – mette in guardia – commettiamo lo stesso errore fatto anni or sono lungo l’asse tra Riva e Arco». Ma una sollecitazione importante Malfer la fa e annuncia di volerla presentare allo stesso sindaco di Riva Mosaner già domani in occasione della conferenza dei sindaci: «Siamo a un punto di snodo fondamentale per il nostro territorio, un’occasione storica – osserva – Bisogna interloquire positivamente con tutte le proprietà della fascialago, fermo restando che la regia resta pubblica, anche con la proprietà dell’ex Cattoi. Cogliamo i segnali positivi: da questa proposta emerge una volontà di interloquire con il pubblico, una maggiore attenzione al verde e un minor consumo di territorio anche con la previsione di un parcheggio interrato ad un solo piano». Enzo Bassetti, presidente dell’Unione Albergatori dell’Alto Garda, rimarca che «se la pianificazione ha previsto volumetrie è ovvio che il privato voglia far valere i propri diritti. Mi sembra inutile stracciarsi le vesti quando i buoi sono scappati. Detto questo – incalza Bassetti – non credo Riva abbia bisogno di nuova residenzialità o spazi commerciali. Il progetto è migliorativo rispetto al passato ma vedrei meglio una struttura alberghiera di alta qualità».