Ville giardini
publisher
Arnoldo Mondadori Editore
year
2010
place
Italia
published work
Edificio unifamiliare PF
pages
118-119
issue number
11 – novembre 2010
author
Veronica Ballutto
design
Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Paolo Pegoretti
photos
Carlo Baroni
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Magazine
Tecnologia e natura
Risparmio energetico, soluzioni all’avanguardia, basso impatto ambientale per un intervento di recupero in Trentino
Ha previsto ampliamento e parziale rifacimento di una costruzione esistente, questo intervento di recupero curato dagli architetti Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Paolo Pegoretti (burnazzi-feltrin.it). La casa, che sorge in una posizione invidiabile con vista suggestiva sulla vallata di Pergine Valsugana, in provincia di Trento, gode di un orientamento ottimale, illuminata e riscaldata dal sole per la maggior parte dell’anno, particolare non trascurabile in una zona dove le temperature scendono spesso sotto lo zero. L’edificio, risalente agli anni 60 e organizzato su due piani, non era in grado di sostenere il “peso” dell’ampliamento previsto, costituito da un piano aggettante, cioè sporgente verso l’esterno, rispetto all’originario e dal recupero del sottotetto. La soluzione doveva prevedere una serie di elementi di protezione da sole, pioggia, neve e vento lungo i percorsi esterni, oltre che piacevoli logge e terrazze da cui ammirare il panorama della valle. L’edificio, inoltre, doveva avere ambienti completamente liberi da pilastri. La risposta è stata brillante e innovativa: l’ampliamento del vecchio edificio è stato realizzato grazie a una struttura portante autonoma, in acciaio, alla quale è stato “appeso” il primo piano. La struttura portante è costituita da due pilastri, che, affiancandosi alla struttura esistente, sostengono una robusta e armonica trave “Vierendeel” nel piano sottotetto, alla quale, per mezzo di altre travi e tiranti, è materialmente appeso il piano inferiore. Questo tipo di trave (che deve il nome ad Arthur Vierendeel, ingegnere belga che la brevettò nel 1896), espediente tecnologico innovativo utilizzato nella costruzione di ponti e grandi edifici industriali ma inusuale per un’abitazione privata, ha permesso di avere una superficie abitabile completamente libera da pilastri di sostegno. Il secondo tema affrontato è stato quello del risparmio energetico. L’intero edificio è caratterizzato da una serie di elementi ad alta prestazione energetica: le pareti esterne sono in prefabbricato preassemblato di legno con isolamento in pannelli di fibra di legno, mentre i vetri basso emissivi degli infissi in legno di larice migliorano l’isolamento termico riducendo la dispersione di calore. Gli impianti tecnologici sfruttano il sistema geotermico per il riscaldamento-raffrescamento a pavimento e a parete, il solare termico fornisce acqua calda e una tecnologia domotica di ultima generazione comanda l’impianto elettrico. L’utilizzo di un materiale naturale come il legno ha permesso di creare un legame profondo con l’architettura rurale trentina. Le grandi logge vetrate a sbalzo, in legno di larice, si allungano fin dentro l’abitazione. L’utilizzo della stessa finitura all’esterno in facciata e all’interno per pavimenti e pareti, crea continuità spaziale tra dentro e fuori, tra spazio privato e paesaggio naturale, integrando completamente l’abitazione nel territorio alpino circostante.
Il calore della terra
Un impianto geotermico (la geotermia sfrutta il calore naturale presente a determinate profondità nel terreno) fornisce energia termica gratuita (eccetto il consumo elettrico della pompa di calore) e indipendente dalle temperature esterne per tutto l’anno. I costi di esercizio sono inferiori di circa il 60% rispetto a un sistema di riscaldamento con caldaia a metano: un unico sistema permette infatti di riscaldare in inverno e di raffrescare in estate. L’utilizzo di una pompa geotermica contribuisce, inoltre, alla riduzione delle emissioni di inquinanti e di anidride carbonica in atmosfera. Il sottosuolo, che si intende utilizzare come fonte di calore, determina la scelta. Non tutti i terreni sono adatti per la presenza o meno di acque sotterranee o vincoli idrogeologici. La geotermia è consigliata per tutti gli edifici di nuova costruzione, in cui si progetta ex novo l’intero impianto di riscaldamento-raffrescamento. Per quanto riguarda gli edifici esistenti, vanno sempre preventivamente valutate convenienza e relativa fattibilità. Il progetto di un impianto geotermico andrebbe valutato nel corso di un piano di ristrutturazione ampio, in cui venga rivisto l’intero impianto termico per una riqualificazione complessiva dell’edificio dal punto di vista energetico. La geotermia è una scelta vantaggiosa anche per tutti gli edifici esistenti che utilizzano caldaie alimentate a combustibili fossili. Per una caldaia a metano, invece, costi e benefici derivanti da una sua sostituzione vanno valutati caso per caso.