Turrisbabel
publisher
Fondazione Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Bolzano
year
2010
place
Italia
published work
Edificio unifamiliare PF
pages
70-77
issue number
82 – luglio 2010
author
Alessandro Franceschini
design
Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Paolo Pegoretti
photos
Carlo Baroni
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Magazine
Casa Pf a Pergine Valsugana
L’architettura che si sviluppa lungo un pendio, una sorta di architettura obliqua, ha delle caratteristiche che diventano imprescindibili. È, anzitutto un’architettura che si sviluppa in sezione; è un’architettura che stabilisce un rapporto elettivo con il paesaggio – che spesso diventa un vero e proprio panorama; è un’architettura molto visibile e quindi che dev’essere capace di dialogare con il contesto; è, infine, un’architettura in cui la “quinta facciata”, ovvero il tetto, gioca un ruolo determinante. Partendo da questi temi i progettisti hanno costruito un edificio che si rapporta con il paesaggio ed allo stesso tempo costituisce interessanti relazioni tra i diversi livelli. Si tratta di un edificio unifamiliare nato dal rifacimento ed ampliamento di una costruzione preesistente e collocato a metà crinale sotto il castello medievale di Pergine. Un edificio geograficamente fortunato perché occupa una posizione ideale sia per la bellissima vista sulla valle che per il soleggiamento, ottimale durante tutto l’anno. Questo edificio, costruito negli anni Sessanta e ben visibile anche dalla Statale della Valsugana, è stato recentemente oggetto di una ristrutturazione che ne ha modificato forma e carattere. L’occasione della sopraelevazione ha permesso ai giovani progettisti di lavorare su alcuni temi cruciali dell’architettura contemporanea: la struttura, il risparmio energetico, la continuità spaziale interno-esterno e l’uso dei materiali. La struttura portante dell’ampliamento, in acciaio, è completamente autonoma dall’esistente: per mezzo di una grande trave il piano secondo è appeso al sottotetto, permettendo una pianta completamente libera da pilastri. L’involucro edilizio è caratterizzato da elementi ad alta prestazione energetica: le pareti esterne sono in prefabbricato preassemblato di legno con isolamento in pannelli di fibra sempre di legno. Gli impianti tecnologici sfruttano la ventilazione ad alto rendimento, il riscaldamento-raffrescamento degli ambienti avviene a pavimento e a parete, il solare termico fornisce acqua calda e la tecnologia domotica caratterizza l’impianto elettrico. Infine l’aspetto estetico: il legno è utilizzato come pretesto formale per creare un forte legame con l’architettura rurale trentina: come gli edifici del nostro paesaggio questa casa risulta costituita da due livelli costruttivi, il livello inferiore “pesante” in muratura e quello superiore “leggero”, coperto quasi totalmente da listelli lignei. Qui, le grandi logge vetrate, a sbalzo, con il larice che si estende fin dentro l’abitazione, sui pavimenti e le pareti, creano una forte interrelazione tra l’interno e l’esterno del l’edificio, tra spazio privato e paesaggio rurale circostante.