Premio di architettura – Costruire il Trentino 2009/2012
publisher
Tipografia Editrice Temi
year
2013
place
Italia
published work
Edificio plurifamiliare GI
pages
108-111
isbn
978-88-973-7245-5
edited by
Michele Andreatta
design
Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Paolo Pegoretti
photos
Carlo Baroni
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Magazine
Un Premio necessario
Il 2013 rappresenta una data importante per il Citrac che compie infatti 20 anni dalla sua fondazione risalente al 1993. Parlare oggi del Premio Costruire il Trentino significa anche ripensare a ciò che il Citrac ha fatto in questi anni. La volontà e necessità di proporre attività di ricerca e promozione dei temi dell’architettura contemporanea, ci ha sempre accompagnato, a conferma di come fosse fondamentale allora e oggi. Approfondire le questioni dell’architettura del nostro territorio, uscendo anche dai confini provinciali, ha rappresentato un modo per comprendere non solo l’evoluzione della disciplina ma anche l’evoluzione culturale e sociale in atto. Il territorio trentino è stato oggetto di diversi e differenziati processi di modifica che hanno prodotto situazioni non sempre condivisibili e con l’architettura tra gli attori principali. Il continuo dialogo con i progettisti locali, oggetto delle innumerevoli conferenze di questi anni, é stato il nostro contributo alla comprensione di questi processi di cambiamento. Le architetture presentate raccontano, anche se non in maniera completa, un processo interpretativo che si deve confrontare con le diverse specificità di un territorio complesso. Il Premio rappresenta il lavoro di sintesi delle nostre attività, forse il più importante, e si pone come punto di partenza per una più ampia riflessione culturale. L’aspetto “competitivo” non è l’elemento fondamentale ma il pretesto per innescare un dibattito consapevole sui paradigmi interpretativi del nostro paesaggio. L’edizione del Premio Costruire il Trentino 2009-2012 ha visto la partecipazione di 80 progettisti con 146 progetti, un numero importante soprattutto in questi tempi di crisi. Emergono, dal Premio, alcuni aspetti che vorrei sottolineare. I territori, che impropriamente definiamo periferici, raccontano un’attività progettuale molto vitale e con spunti di grande interesse contribuendo, come detto in precedenza, a promuovere una riflessione su come sia necessario rivedere l’approccio progettuale in contesti consolidati. Altro tema riguarda la prevalenza di lavori con committenza privata segnale, forse, di una rinnovata consapevolezza rispetto all’importanza della qualità progettuale oltre lo stereotipo tipologico. Sono questi alcuni punti che ci aiutano ad avvicinarci al tema dell’architettura di qualità, che riteniamo debba essere frutto di un lavoro di ricerca e lettura dei bisogni del territorio, punto fondante del nostro progettare. Per perseguire questi, ambiziosi, propositi dobbiamo costruire un dialogo tra i diversi attori di questo processo che non sono solo i progettisti ma anche i committenti e le imprese. Su queste basi abbiamo condiviso il progetto Premio Costruire il Trentino con l’Ordine degli Architetti e PCC della Provincia di Trento dando vita a un nuovo e promettente rapporto di collaborazione. Abbiamo ora a disposizione un “cartolina” che ritrae un territorio che può e deve puntare a migliorarsi, consapevole di averne tutte le potenzialità.
Presentazione
È citato nel bando del Premio “Costruire il Trentino” che l’architettura di una regione è parte integrante della sua immagine e concorre a delinearne i tratti più evidenti della sua identità, perché nelle forme degli edifici e dei manufatti si rispecchiano l’evoluzione di una comunità e il suo vivere nel proprio territorio. E questo vale sia per gli edifici storici di antichissima nascita, che formano il substrato di una cultura sedimentata da secoli, sia per le più moderne e contemporanee forme architettoniche che oggi abbiamo davanti agli occhi e che caratterizzano i più moderni quartieri delle nostre città, oppure che si presentano nelle forme dei nuovi musei, ad esempio, o dei quartieri residenziali di recente costruzione. È la ricerca della bellezza a rendere il lavoro dell’architetto un’arte di prim’ordine – tant’è che i lavori premiati diventeranno una mostra che sarà ospitata al Mart di Rovereto – ma è anche la ricerca della funzionalità a farci capire che l’architetto deve saper leggere e interpretare i modi di vivere in divenire e in continua mutazione. È soprattutto la ricerca di una costruzione sostenibile ed ecocompatibile a rendere la vostra professione quanto mai preziosa in un’epoca in cui il risparmio energetico va ad assommarsi a uno stile di vita meno dispendioso, meno superficiale, più coerente con i dettami di un’educazione ambientale che sia rispettosa dell’equilibrio nell’utilizzo di risorse energetiche alternative. A nulla sarebbero valsi gli appelli che in questi ultimi anni la Provincia, ad esempio, ha lanciato per un’edilizia che sappia sposare le tecnologie più moderne e puntare alle innovazioni prodotte dalla ricerca, se ad accogliere questi richiami non ci fossero stati professionisti solidamente preparati come gli architetti paesaggisti e quelli pianificatori, ad esempio, sensibili e pronti ad accettare la sfida di un’edilizia di confine e di prospettiva: case private ed edifici pubblici che raccontano la nostra contemporaneità, il nostro desiderio di utilizzare il territorio e le risorse in modo bilanciato. I consistenti incentivi finanziari che l’ente pubblico ha messo, sta mettendo e metterà a disposizione del settore edile per aiutarlo ad affrontare questa lunghissima e difficile crisi economica servono anche a questo, ad alimentare un settore decisivo per la tenuta dell’economia generale del Trentino, in cui la ricerca del bello estetico non dev’essere disgiunta dalla ricerca di innovazioni originali, in cui le certificazioni ambientali sono ormai un fatto acquisito non solo e non tanto perché dovere di legge, ma perché rispondono a una mentalità, a una “cultura” diffusa e radicata nella comunità. Colgo quindi volentieri l’occasione di introdurre con queste poche righe il catalogo del premio di Architettura “Costruire il Trentino” relativo al periodo 2009-2012 per ringraziare la categoria degli architetti, ma in senso più lato tutte le categorie dei professionisti delle costruzioni, per aver accettato la nostra scommessa: il fatto che in materia di edilizia nuova, ma anche di edilizia che recupera e rinnova l’esistente, il Trentino oggi sia all’avanguardia in Italia e in Europa, con alcune significative realizzazioni che hanno saputo tramutarsi in “buone pratiche” copiate e imitate ovunque, è motivo di orgoglio per noi rappresentanti pubblici, ma soprattutto per voi, professionisti delle costruzioni. Infine, l’aver deciso di scegliere i premiati tra i progettisti, le imprese e i committenti pubblici e privati rende onore a un Premio che sa leggere la realtà nella sua complessità multiforme: la filiera edile, infatti, è fatta da chi le costruzioni le pensa, le “inventa” e le progetta sulla carta, passa attraverso chi mette a disposizione le risorse finanziarie per concretizzarle e coinvolge anche chi si industria per tradurre in linee reali e in sequenze di forme l’idea originale. Se tutti, dal primo all’ultimo, ciascuno nel proprio ruolo e secondo le proprie responsabilità, saremo coscienti che oggi il paesaggio è il riflesso del nostro essere comunità contemporanea in cerca di un equilibrio tra ambiente naturale e ambiente vissuto, in un continuum che salvaguardi il primo e impreziosisca il secondo, preservando le risorse per chi verrà dopo di noi, avremo compiuto una vera e propria rivoluzione copernicana che mette non più l’uomo e le sue esigenze, ma l’ambiente e le sue leggi al centro dell’attenzione e della cura. Il vostro premio “Costruire il Trentino”, che si concretizza in una targa che i vincitori potranno apporre sull’edificio premiato, è una certificazione che viene dal basso e in quanto tale è ancora più importante e significativa: l’augurio che vi faccio è che questa esperienza diventi una consuetudine, il premio una tradizione irrinunciabile, il vostro impegno un tratto caratterizzante delle vostre professioni.
Costruire il contemporaneo
Ogni epoca storica è caratterizzata da “segni” e da “strutture” che imprimono profonde trasformazioni nel paesaggio naturale ed in quello costruito. Osservare ed analizzare questi cambiamenti vuol dire riconoscere i caratteri della nostra società e del nostro territorio. Spesso accade però che i numerosi interventi che rappresentano il nuovo edificato non sono dettati, in primo luogo, dalla ricerca di una qualità estetica e formale ma bensì da altri diversi fattori. I numerosi ostacoli economici, tecnici ed anche culturali, non ci devono però impedire di ricordarci che il nostro obiettivo primario è la “costruzione della bellezza”. Ogni architetto sa che, oltre a rispondere alle necessarie richieste funzionali e tecniche, con il proprio operato è chiamato a costruire una città ed un paesaggio migliori. Riuscire a costruire le condizioni per trasmettere quell’insieme di qualità percepite che di fatto è la “bellezza” rimane un’impresa ed una sfida difficile ma affascinante. Come progettisti siamo consapevoli che ogni opera di architettura è frutto di una complessa interazione di fattori tecnici ed economici, ambientali e culturali, e che quindi solo attraverso un delicato bilanciamento di questi elementi è possibile ottenere risultati di qualità. Numerosi sono inoltre i soggetti che concorrono all’atto del costruire. Il progetto è innanzitutto un’azione multidisciplinare dove diverse e specifiche professionalità tecniche partecipano alla fase progettuale ed alla successiva fase di realizzazione dell’opera. Il committente contribuisce inoltre concretamente con le proprie esigenze e con le proprie risorse al sostegno ed alla condivisione del progetto. Infine le imprese edili ed i numerosi artigiani che intervengono nella fase realizzativa assicurano una corretta esecuzione dei lavori. Solamente quando tutte queste numerose figure riescono, attraverso il proprio impegno e la propria professionalità, a condividere lo stesso obiettivo si ottiene un risultato degno e soddisfacente. Per questo motivo il premio costituisce un importante riconoscimento e risarcimento al faticoso impegno profuso da progettisti, committenti ed imprese che hanno investito e creduto nella realizzazione di un’opera di architettura. Il premio costituisce, inoltre, un importante momento di confronto interno alla comunità dei progettisti. Ognuno di noi, esponendo il proprio lavoro ad un giudizio qualificato, si mette in gioco dentro una competizione salutare per la nostra professione. Avere un giudizio esterno sul nostro operato ci dà la misura di quello che stiamo facendo e in che direzione ci stiamo muovendo. I riferimenti a cui guardare devono infatti superare i confini provinciali, ed il nostro lavoro deve essere valutato alla luce di quello che avviene negli altri territori alpini a noi prossimi. La presente pubblicazione e relativa esposizione testimoniano e rappresentano in modo esaustivo l’attuale stato dell’arte nel settore delle costruzioni nella provincia di Trento. Riconoscere e promuovere la qualità degli interventi realizzati sul nostro territorio costituisce il modo più efficace per sensibilizzare amministratori pubblici e committenti privati all’architettura contemporanea, e per segnare una strada capace di diventare riferimento per gli interventi futuri.