Ponte
editore
Editrice Dei
anno
2011
luogo
Italia
opera pubblicata
Edificio unifamiliare PF
pagine
20-36
numero
2 – febbraio 2011
autrice
Paola Piermattei
progettazione
Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Paolo Pegoretti
foto
Carlo Baroni
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Magazine
Riqualificazione di abitazione unifamiliare a Pergine Valsugana, Trento
Introduzione
Il progetto di Casa Pegoretti riguarda il recupero, con ampliamento e sopraelevazione, di un edificio residenziale unifamiliare sito nel Comune di Pergine Valsugana, in provincia di Trento. L’intervento ha completamente modificato l’edificio originale a livello linguistico, distributivo e tecnologico; i desideri della committenza contemplavano l’esigenza di un edificio che dialogasse con l’ambiente circostante ma al tempo stesso rispettasse le necessità di privacy propria di un contesto domestico. L’elemento principale di innovazione del progetto consiste nella capacità dei progettisti di aver saputo rispettare la tradizione linguistica dei luoghi, prevedendo l’utilizzo del legno come materiale da costruzione principale e adottando tecnologie costruttive innovative. L’utilizzo del legno, che nella tradizione costruttiva caratteristica della zona geografica di appartenenza di casa Pegoretti evoca sensazioni di solidità, in questo caso, trasmette un’idea di “leggerezza” e di flessibilità. L’edificio è realizzato tramite l’utilizzo di tecnologie costruttive a secco e prefabbricate, ma al tempo stesso presenta alcuni elementi realizzati pezzo per pezzo a livello artigianale; questa particolarità conferma il contrasto, che in questo caso assume valenza positiva, fra la necessità di utilizzare soluzioni tecnologicamente evolute e al tempo stesso salvaguardare elementi tradizionali e locali.
L’evoluzione della tradizione
La tradizione tipica delle zone montane del Trentino e dell’Alto Adige, legava fino al secolo scorso la funzione dell’abitare all’attività di sostentamento primaria del nucleo familiare, connessa prevalentemente con la pastorizia, l’agricoltura, e l’artigianato. A questo modello di comportamento e di attività umane, corrisponde un preciso “modello” di riferimento dell’abitazione principale, che si riconosce in alcune caratteristiche rilevanti a livello linguistico, costruttivo e funzionale. Tali caratteristiche, pur accogliendo delle variazioni da zona a zona, conservano dei tratti comuni di riferimento, con l’utilizzo del legno come connotato formale e linguistico principale Le suggestioni provenienti da questo modello hanno influenzato l’idea alla base della progettazione di casa Pegoretti. L’edificio, inserito in un contesto urbano con un tessuto privo di particolare qualità architettonica, si caratterizza a livello linguistico attingendo dalla tradizione e interpretando, in chiave contemporanea, alcune caratteristiche tipiche degli edifici tradizionali della zona geografica in cui è inserito.
La tradizione della casa rurale tipica delle zone alpine e prealpine prevede che la”casa” (maso, baita, chalet, a seconda del contesto geografico di riferimento che è spesso variabile di pochi chilometri,da valle a valle) sia quasi sempre realizzata con materiali disponibili in gran quantità nelle immediate circostanze del sito di costruzione. In particolare, la casa rurale tradizionale del Trentino e dell’Alto Adige era realizzata con un basamento “pesante”, di pietra e/o muratura, e una parte superiore “leggera”, interamente realizzata o rivestita in legno. Le pareti erano quasi sempre di travi sovrapposte di larice, pino o abete (a seconda della disponibilità maggiore o minore dell’essenza sul territorio immediatamente circostante), attraverso la tecnologia costruttiva del blockhause o blockbau, che caratterizza i contesti geografici caratterizzati da disponibilità di legname presente nelle vicinanze dei luoghi di costruzione, come quelli caratterizzati dal particolare contesto climatico ed ambientale delle Alpi. Negli ultimi cinquant’anni questa tipologia di residenza, alla quale corrispondeva un ben preciso modello comportamentale e sociale basato su attività di sostentamento legate alla pastorizia, all’agricoltura, e alla lavorazione artigianale del legno, è rapidamente mutata a causa dell’espansione del turismo di massa e dei cambiamenti avvenuti a livello sociale e culturale. I vecchi masi e le vecchie baite hanno affidato le loro potenzialità all’attività turistico ricettiva o si sono trasformate in semplici residenze, a volte negando a volte conservando le caratteristiche originali, ma mantenendo lo schema di riferimento linguistico della vecchia casa rurale, con basamento in pietra e rivestimento in legno. A questo stesso modello corrisponde lo schema linguistico di casa Pegoretti, che prevede il contrasto fra il basamento, “pesante”, corrispondente alla preesistenza della vecchia costruzione in muratura, e la sopraelevazione “leggera”, che corrisponde al nuovo intervento, realizzato in legno con struttura portante in travi e pilastri di acciaio. Anche se le funzioni originali sono evolute e si sono trasformate e modificate è stato salvaguardato l’utilizzo del legno come materiale da costruzione principale, e la tradizione locale si è declinata attraverso l’evoluzione tecnologica delle soluzioni strutturali, di involucro e di integrazione impiantistica.
Organizzazione e distribuzione
La casa si appoggia su un terreno in pendenza e si affaccia sulla valle sottostante alla località di Pergine Valsugana; l’intervento si articola su quattro livelli, e per la particolare pendenza del terreno, l’ingresso all’abitazione è al terzo livello cui si accede tramite una rampa di accesso esterna. Il primo e il secondo livello, ai quali si accede da una scala interna, facevano parte dell’edificio preesistente. Lo spazio della zona giorno, che caratterizza e definisce l’intero intervento, si distribuisce fra il terzo e il quarto livello, con terrazze che si affacciano sulla valle sottostante. Il passaggio fra la “pesantezza” e solidità del basamento e la “leggerezza” dei piani superiori è ancora più evidenziato all’ultimo piano, dove pareti continue vetrate creano un forte collegamento fra interno ed esterno, spazio privato ed ambiente circostante. Il legno è utilizzato come rivestimento anche all’interno dell’abitazione, consolidando il rapporto con la tradizione artigianale. L’unità immobiliare originale è stata ristrutturata e parzialmente ampliata attraverso alcune trasformazioni significative che hanno investito l’intero apparato dell’edificio, anche dal punto di vista strutturale e tecnologico. La casa è realizzata attraverso soluzioni tecnologicamente “evolute”, in grado di soddisfare le esigenze che hanno spinto la committenza a intervenire sull’edificio: maggiore flessibilità interna, possibilità di sfruttare la particolare collocazione dell’edificio rispetto al tessuto urbano circostante. L’ambiente naturale che circonda la casa dialoga con l’edificio stesso e viceversa, attraverso ampie vetrate che permettono di osservare il panorama della valle e attraverso la presenza di spazi filtro fra interno ed esterno (logge, terrazzi).
Strutture
Il vecchio edificio è stato ampliato di un piano attraverso l’accostamento alla vecchia struttura di una trave Vierendeel in acciaio, che ha permesso di “appendere” il primo piano al sottotetto, liberando lo spazio da pilastri e slegando l’ampliamento dalla struttura sottostante preesistente. Alla struttura esistente sono stati accostati due pilastri di 8,8 metri, i quali sostengono la trave Vierendeel, di dimensioni 16 x 4,4 metri, alla quale, per mezzo di travi e tiranti, è appeso il piano inferiore. Dal punto di vista distributivo questa soluzione ha permesso la realizzazione di un ulteriore livello con una distribuzione flessibile e libera da elementi strutturali. Trattandosi di un intervento su un edificio esistente si è utilizzata una tecnologia costruttiva adatta ad essere “accostata” ad una preesistenza senza gravare sulla vecchia maglia strutturale con ulteriori carichi. La distribuzione interna della casa prevede attualmente una pianta libera da pilastri, con la creazione di spazi interni ampi e flessibili. L’intervento strutturale diventa inoltre elemento architettonico e linguistico, in quanto la presenza della trave è leggibile nel prospetto principale a livello del sottotetto; ad essa sono allineati gli elementi vetrati e gli arredi su misura che suddividono gli ambienti, e in essa sono incassati gli elementi che garantiscono l’illuminazione principale agli ambienti interni.
Involucro
Per l’involucro sono stati impiegati elementi ad alta prestazione energetica: le pareti esterne sono in prefabbricato preassemblato di legno con isolamento in pannelli di fibra di legno. La scelta del legno scaturisce dalle seguenti motivazioni: – utilizzo di un materiale “locale”, che richiama l’artigianalità – utilizzo del legno riletto in chiave “innovativa” capace, da un lato, di sfruttare le caratteristiche percettive proprie di un materiale naturale, e dall’altro di ottenere elevate prestazione in relazione alle esigenze di confort termico ed acustico. – utilizzo di un materiale che potesse offrire una chiara connotazione linguistica, interpretata e connotata in maniera personale e coerente, ma che esalta e mette in evidenza le specificità del materiale e la sua natura.
Le fasi della realizzazione
L’impiego della tecnologia costruttiva a secco per la struttura e le soluzioni di involucro ha consentito di organizzare e prevedere le fasi di realizzazione dell’intervento e di progettare l’organizzazione del cantiere. Le immagini a fianco rappresentano in maniera sequenziale alcuni momenti della realizzazione dell’edificio con la nuova struttura in travi e pilastri in acciaio posizionata in maniera autonoma rispetto alla parte di edificio corrispondente al piano terra e al piano primo, che conservano la vecchia struttura portante. Nelle immagini successive si possono osservare le fasi di montaggio delle pareti e della copertura, con il posizionamento del sistema impiantistico.
Utilizzo del pannello in legno multistrato X-Lam
Il sistema X-Lam è stato utilizzato, per casa Pegoretti, nella realizzazione delle pareti perimetrali verticali e dei solai. In entrambi i casi ai pannelli sono stati accostati dei pannelli di fibra di legno di spessore variabile per consentire di raggiungere elevati valori di isolamento termico ed acustico. Nello specifico per quanto concerne il solo ampliamento dell’edificio il valore di trasmittanza delle pareti esterne in prefabbricato di legno è 0,21 W/m2K; quello del tetto è di 0,20 e quello degli infissi basso emissivi in legno di larice di 0,81. La tecnologia costruttiva che ha permesso la progettazione e la realizzazione dell’involucro edilizio è basata sull’utilizzo di pannelli in legno lamellare massiccio realizzati con tecnologia X-Lam. Si tratta di pannelli prefabbricati in legno massiccio multistrato a strati incrociati con lamelle giuntate a pettine, piallate ed incollate di dimensioni variabili. Il sistema X-Lam è una tecnologia costruttiva abbastanza recente, sviluppata ed utilizzata nella seconda metà degli anni 90, ma già utilizzata ampliamente grazie ai numerosi vantaggi emergenti in vari settori, dal risparmio energetico, alle costruzioni in zona sismica, alla prefabbricazione e costruzione a secco, all’utilizzo di una materia prima rinnovabile. L’utilizzo del sistema permette di ottenere alte prestazioni termiche ed acustiche e al tempo stesso garantire una facile esecuzione in cantiere e rapidità di montaggio grazie all’utilizzo di soluzioni prefabbricate. Con i pannelli X-Lam è possibile pre-assemblare in maniera completa pareti perimetrali e solai, lasciando all’esecuzione di cantiere solo la parte relativa al montaggio e alla definizione della finitura. La tecnologia alla base del sistema costruttivo si basa sull’utilizzo di pannelli lamellari di legno di spessore variabile dai 5 ai 30 cm realizzati incollando strati incrociati di tavole di spessore medio di 2 cm. I pannelli vengono tagliati a seconda delle esigenze architettoniche, per consentire l’apertura di vani per la creazione di porte e finestre. L’apertura dei vani per le bucature può essere effettuata in maniera estremamente flessibile a seconda delle esigenze del progetto. La posa in opera dei pannelli è molto semplice e permette tempi di esecuzione rapidi. Grazie alla ricerca compiuta su questo tipo di tecnologia costruttiva, è possibile realizzare in pannelli X-Lam edifici multipiano resistenti al fuoco, efficienti energeticamente e ad alte prestazioni antisismiche (la tecnologia costruttiva è stata utilizzata per realizzare alcuni edifici in Abruzzo dopo il terremoto).