Mondolegno
editore
Edifim Editore
anno
2010
luogo
Italia
opera pubblicata
Edificio unifamiliare PF
pagine
0, 90-94
numero
141 – luglio/agosto 2010
autrice
Sonia Maritan
progettazione
Elisa Burnazzi, Davide Feltrin e Paolo Pegoretti
foto
Carlo Baroni
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Magazine
La sostenibile leggerezza del legno
A Pergine Valsugana un edificio unifamiliare nato dal rifacimento e dall’ampliamento di una costruzione esistente. Grande risalto al rivestimento in Larice, che lo rende parte armonica con le verdi valli trentine.
Gli architetti Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, classe ’74, collaborano dal 2001. Dal 2004 sono entrambi Progettisti Esperti CasaClima, certificati dalla Provincia Autonoma di Bolzano anche in virtù della loro passione per la sostenibilità, e la loro decisa intenzione di mettere in atto scelte volte al risparmio energetico e alla sostenibilità ambientale. Con queste premesse nasce nel 2006 il progetto di recupero e ampliamento di una struttura privata (PF), edificata sotto il castello medievale di Pergine Valsugana, a metà del crinale, in una posizione ideale sia per la bellissima vista sulla valle sia per il soleggiamento, ottimale durante tutto l’anno.
Larice per progettare
Per quello che riguarda la struttura portante dell’ampliamento, questa è stata realizzata in acciaio, ed è del tutto autonoma rispetto all’esistente: per mezzo di una trave Vierendeel il piano primo è appeso al sottotetto, e ciò consente di avere una pianta completamente libera da pilastri. “Come da tradizione, la parte ‘bassa’ dell’edificio, ossia l’esistente, è ‘pesante’ – anche se non in pietra ma in laterizio – mentre abbiamo voluto dare maggiore leggerezza alla parte superiore grazie al rivestimenti in pannelli di legno ricoperti di Larice, specie legnosa molto usata in Trentino per alcune strutture come tetti e poggioli” commenta Elisa Burnazzi. L’involucro edilizio è infatti caratterizzato da elementi ad alta prestazione energetica: le pareti esterne sono, appunto, in prefabbricato preassemblato di legno XLAM con isolamento in pannelli di fibra di legno; gli infissi in Larice sono basso emissivi. L’uso del legno si presta a creare un forte legame con l’architettura rurale di questa regione, “motivo principale che ha dettato la nostra scelta”, prosegue l’architetto. “A livello estetico l’edificio non risulta invasivo rispetto all’ambiente circostante”, prosegue, “né impattante, anche in senso ecologico, visto l’impegno di soli legni certificati”. L’attenzione verso l’ambiente non si limita comunque alla scelta del legno; molto importanti sono infatti anche gli impianti voluti dal cliente. Dichiara Elisa Burnazzi: “Gli impianti sono di altissima qualità e centrale è la ventilazione ad alto rendimento, della quale magari si parla molto, ma che non è facile trovare realmente sfruttata in una soluzione residenziale privata, soprattutto se non si tratta di una casa passiva”. La ventilazione ad alto rendimento è impiegata come scambiatore e recuperatore di calore tra l’esterno e l’interno, mentre per l’acqua calda si è optato per il solare termico. In particolare, in tema di energia, per quanto riguarda il solo ampliamento dell’edificio il valore di trasmittanza delle pareti esterne in prefabbricato di legno è 0,21 W/mq.K; quello del tetto è di 0,20; e degli infissi basso emissivi di 0,81 (solo vetro 0.60 kg e solo telaio1.2 kf). Il fabbisogno energetico annuo, che tiene invece conto sia della parte di edificio esistente sia della sopraelevazione, è di 48.24 kwh/mq anno (secondo CasaClima corrisponderebbe a una classe B, l’edificio che richiede meno di 50 kwh di energia per metro quadro l’anno, mentre se considerassimo la sola sopraelevazione, sarebbe approssimativamente una classe A, meno di 30 kwh). E mentre il legno di Larice valica i limiti delle pareti esterne e si stende fin dentro l’abitazione, sui pavimenti e le pareti, creando una forte interrelazione tra spazio privato e paesaggio rurale, lo studio Burnazzi Feltrin si è occupato direttamente anche del verde circostanze l’abitazione. Sempre nei “limiti” del rispetto della tradizione locale, lo spazio circostante è stato infatti terrazzato e piantato di alberi – ancora piccoli ma che entro l’anno regaleranno già una bella cornice di fronde all’abitazione – e di piante tipiche come il melo a spalliera.
Filosofia di uno studio
“Sostenibilità a 360°: ce la mettiamo tutta per raggiungere questo risultato!”. Elisa Burnazzi ci racconta così l’attitudine dello studio di architettura Burnazzi Feltrin, con sede a Trento e a Rimini. Per quello che riguarda l’impiego del legno, se nell’edificio PF di Pergine Valsugana questa materia prima fa il suo ingresso nei solai, nella copertura, nelle pareti esterne come tamponamento delle strutture e nei rivestimenti, anche gli edifici totalmente in legno fanno parte del carnet dello studio. “In questo caso non si trattava di un prefabbricato al 100%, ma di un’operazione su una struttura preesistente. Altri progetti vedono un impiego strutturale del legno, come del resto ci insegna l’architettura giapponese, come quella di Kengo Kuma, nostra importante fonte di ispirazione”. In legno sarà realizzato ad esempio il centro di aggregazione per giovani e anziani che lo studio sta progettando, e che a giorni dovrebbe entrare in fase esecutiva, di Poggio Picenze, vicino a Onna, in provincia de L’Aquila. “In questo caso particolare, si tratta di un edificio di 400 mq destinato a essere permanente, e il legno è stato scelto anche per venire incontro alla paura degli abruzzesi che temevano che il loro paesaggio già martoriato venisse ulteriormente stravolto da una struttura fortemente impattante. Il complesso dovrebbe inoltre avere un tetto verde ed essere fronteggiato da 12 orti”.