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INTERNO GIORNO

Mood nordico e dettagli squisitamente hi-tech esaltano la luminosità di questa soluzione abitativa (T3)

Arch. Elisa Burnazzi e Davide Feltrin

Quando ci hanno chiesto di progettare questo appartamento il cantiere dell’intera palazzina doveva ancora iniziare i lavori. Così, c’è stato tutto il tempo di confrontare le idee e le esigenze dei proprietari con le nostre proposte e il nostro stile. Non è stato difficile dare forma ai desideri del committente. Potevamo giocare su un affaccio sul giardino immerso tra i campi, elemento chiave per dare identità a una casa che doveva essere sia adatta a una coppia con figlio in età scolare sia aperta agli amici. Dalle prime idee, in parte molto diverse dal risultato finale, siamo arrivati a concepire un’area giorno aperta sul verde e comunicante con la cucina, che diventa così un secondo luogo di incontro, insieme al tavolo davanti alle vetrate e al divano, tanto ampio da accogliere agevolmente l’intera famiglia. La disposizione delle altre stanze è venuta di conseguenza: privilegiando la zona living, si è accettato di rinunciare alla luce dei due bagni, che restano ciechi a favore delle finestre nella camera padronale e in quella del bambino. Il gioco di materiali caldi come il legno con altri freddi come il vetro di porte e pareti, le superfici laccate e le resine dei pavimenti, mantiene un equilibrio in cui i padroni di casa si possono muovere in sintonia con le proprie esigenze.

Dalla foto al progetto completo

Quando affrontiamo un progetto, chiediamo prima al cliente una sorta di storyboard dei suoi desideri, fatto di immagini, ritagli di riviste, ispirazioni. Da questo magma iniziale emergono le proposte che in questo caso si sono concretizzate in tre-quattro ipotesi di suddivisione dello spazio e degli arredi. I mobili sono sempre parte integrante del progetto d’interni. Molti sono stati realizzati su misura partendo da un nostro disegno. Per quelli acquistati, invece, abbiamo fornito la consulenza per collocarli all’interno dello spazio. Nel caso del grande divano, per esempio, l’idea iniziale dei proprietari era quella di porlo al centro della sala, ma è bastato loro vederne l’effetto in una nostra simulazione per convenire con noi che la sua posizione ideale era quella attuale, contro la parete.