Corriere del Trentino
editore
RCS MediaGroup
anno
2016
luogo
Italia
opera pubblicata
Centro di aggregazione giovani ed anziani
pagine
0, 8
numero
10 luglio 2016
autrice
Enrica Ferro
progettazione
Elisa Burnazzi
foto
Carlo Baroni
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Magazine
World architecture festival, in lizza un progetto trentino
In finale il centro di aggregazione realizzato a L’Aquila
Uno studio di architetti trentini e un edificio altoatesino protagonisti al World architecture festival (Waf). L’elenco dei finalisti è stato rilasciato da pochi giorni e a rappresentare l’Italia, fra i 343 edifici selezionati e scelti fra 58 diversi Paesi, ci sono il Centro d’aggregazione giovani e anziani a Poggio Picenze, progettato da Davide Feltrin ed Elisa Burnazzi, che a Trento sono titolari dello studio Burnazzi Feltrin Architetti, e il Messner mountain museum di Plan de Corones. Fra i «progetti futuri», inoltre, anche due lavori dello studio «noa*» di Bolzano. Dopo quattro edizioni a Singapore, uno dei più importanti eventi di architettura torna a svolgersi in Europa, a Berlino, dal 16 al 18 novembre, dove i progetti in lizza, selezionati fra i circa 850 che hanno partecipato, si contenderanno il titolo di «edificio dell’anno» (nel 2015 l’«Interlace» di Singapore) e quello di vincitore nelle diverse categorie, oltre trenta, fra edifici culturali, religiosi o sportivi, ma anche case, scuole, spa, ospedali, stazioni, centri commerciali.Nella categoria «Civic and community», relativa alle strutture destinate a usi civici e comunitari già realizzate, concorre il Centro d’aggregazione giovani e anziani creato a Poggio Picenze, 15 chilometri da L’Aquila, dopo il terremoto del 2009, dai due architetti trentini grazie ai finanziamenti di «Salvadanaio per l’Abruzzo», un’associazione creata dal quotidiano La Provincia di Como, Lecco e Sondrio, che ha raccolto le donazioni arrivate dai lettori e tramite il 5×1000 dall’associazione Nazionale cantanti e dal Comune. A contendere il titolo all’edificio trentin-abruzzese, il «Bhutan Happiness Centre» di Bumthang, il centro congressi Qianhai di Shenzhen, in Cina, il centro civico Salburua nella cittadina spagnola di Vitoria- Gasteiz, la biblioteca di Willesden Green a Londra, ma anche un edificio danese, un complesso australiano e una costruzione neozelandese. «Per noi è un grandissimo riconoscimento anche solo essere inseriti fra i finalisti — commenta Elisa Burnazzi —. Ci ha fatto molto piacere ed essere invitati a partecipare ci ha davvero stupito». La giovane architetta sarà nella capitale tedesca il prossimo novembre a presentare il progetto. Il museo di Reinhold Messner invece, ideato da Zaha Hadid, nella sezione «Cultura » se la vedrà con il progetto del laboratorio di architettura dell’università di Singapore e, sempre nella stessa città, con il museo delle civiltà asiatiche; con quello di ingegneria militare dell’esercito australiano di Holsworthy, con il «Miyahata Jomon Museum» di Fukushima, il centro culturale «Jordanki » di Torun, il museo giapponese «Akagane» a Niihama e ancora strutture museali e culturali realizzate in Cina, Nuova Zelanda, Spagna, Norvegia, Danimarca, Belgio e Stati Uniti, compreso il padiglione cinese dell’Expo.