Arketipo
editore
Tecniche Nuove
anno
2017
luogo
Italia
opera pubblicata
Centro di aggregazione giovani ed anziani
pagine
75-85
numero
114 – settembre 2017
autore
Narghes Doust
autrice
Elisa Burnazzi
foto
Carlo Baroni
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Magazine
Multi-aged community centre
(Poggio Picenze, L’Aquila, Italy)
Un taglio a zig-zag attraversa il volume originario dividendolo in tre differenti blocchi, quasi volendo evocare la frattura profonda e indelebile che, non solo ha distrutto le costruzioni nel 2009, ma ha anche radicalmente segnato la popolazione. L’uso del legno di larice come rivestimento, la copertura verde e la possibilità che piante rampicanti ricoprano la struttura integra il nuovo centro nel paesaggio abruzzese. (T3)
Il nuovo centro di aggregazione sociale di Poggio Picenze è stato progettato da Burnazzi Feltrin Architetti in sostituzione della precedente sede che si trovava nel centro della città dell’Aquila e che era stata resa completamente inagibile dal terremoto del 6 aprile 2009. Il drammatico evento ha rimarcato l’importanza delle attività sociali sul territorio e l’amministrazione locale ha lanciato un accorato appello al finanziamento che è stato prontamente accolto da differenti realtà tra cui l’Associazione Nazionale Cantanti, il gruppo Editoriale La provincia e l’associazione Salvadanaio per l’Abruzzo. La prima proposta di progetto vedeva la realizzazione della struttura sull’area del campetto di cemento del parco urbano della città, ma, nel 2011, l’amministrazione ha deciso di collocarla nei pressi dell’ingresso di un centro sportivo, sull’area dove precedentemente sorgeva la sede del coordinamento logistico delle attività di soccorso per i terremotati. L’intento originario del progetto è quello di rivisitare l’opera del Cretto di Burri realizzata a Gibellina tra il 1985 e il 1989 per lasciare memoria indelebile della devastazione causata dal terremoto del 1968. Il progetto di Burnazzi Feltrin Architetti vuole, quindi, promuovere un’architettura rispettosa del paesaggio abruzzese, ma che integri il valore aggiunto della memoria. Infatti, nel 2011, a soli due anni dal sisma, la società civile sembrava aver già dimenticato quella tragica notte del 6 aprile 2009, mentre è salda volontà dei progettisti lasciare acceso questo ricordo. La proposta parte proprio dall’idea del Cretto di Burri, inteso come un blocco unico separato da fessure, e introduce un nuovo taglio a zig-zag che attraversa il volume originario dividendolo in tre differenti volumi, quasi volendo evocare una frattura profonda e indelebile che, non solo ha distrutto le costruzioni del territorio, ma ha anche radicalmente segnato tutta la popolazione abruzzese. La costruzione non vuole essere solo un momento di ricordo e di riflessione sul triste evento, vuole anche conferire nuovamente alla natura il suo valore positivo e quindi trasmettere agli utenti della struttura una rinnovata fiducia nella natura stessa e, soprattutto, in tutto il genere umano. Per trasmettere queste sensazioni, i progettisti si affidano a una copertura verde ricoperta con un prato rustico e a una facciata anch’essa resa verde da una serie di fili colorati dedicati alla crescita di vegetazione rampicante. Gli utenti del centro, bambini e anziani, possono quindi godere insieme di un edificio interamente integrato nel verde, coltivando speranze per il futuro e prendendosi cura delle piante rampicanti che, col tempo, avvolgeranno l’edificio. Il centro si sviluppa su un unico livello ed è caratterizzato da una superficie interna di circa 240 m2 che permettono di accogliere un totale di 130 persone provenienti sia dalla cittadina di Poggio Picenze sia dai comuni limitrofi. All’interno del centro si possono individuare un’ampia area di ingresso, due aule multifunzionali, una libreria con postazioni informatiche e una sala dedicata alla musica, oltre ai locali di servizio come i bagni e un ripostiglio. Le ampie superfici vetrate con serramenti di larice garantiscono una grande luminosità in tutti gli ambienti interni e, insieme ai colori chiari delle pareti e degli arredi, conferiscono un senso di leggerezza all’ambiente stesso rendendo maggiormente piacevole la permanenza degli utenti all’interno del centro. Inoltre, ampi spazi esterni, sia coperti che aperti, sono a disposizione di tutti. In adiacenza al volume che accoglie gli spazi funzionali, sono presenti due manufatti aperti dedicati al posteggio di auto e moto, anch’essi ricoperti con fili colorati che sostengono i rampicanti. Il richiamo alla natura circostante è ulteriormente rafforzato dall’omogeneo rivestimento in legno di larice naturale realizzato con strette doghe parallele posate in direzione verticale. Questa tipologia di rivestimento non contraddistingue solo l’edificio principale, ma anche le strutture esterne dei parcheggi, che sono realizzate con profili di acciaio zincato rivestiti in legno.
Zoom 1
Struttura e tecnologia
L’edificio principale è realizzato interamente di calcestruzzo armato con una struttura composta da massicce pareti di spessore pari a 25 cm. L’alta sismicità del luogo ha sicuramente favorito la scelta di questa soluzione, molto efficiente nei confronti di sollecitazioni verticali. Coerentemente con il resto della struttura, anche la copertura dell’edificio è realizzata con una piastra piena di calcestruzzo armato di spessore 28 cm in grado di sorreggere l’ingente carico del tetto giardino. La rilevante massa di questa soluzione strutturale favorisce anche il comportamento energetico dell’edificio in condizioni estive, garantendo all’ambiente una buona capacità termica nelle calde estati del clima subcontinentale della zona. Inoltre, la presenza del tetto verde migliora ulteriormente le prestazioni estive del complesso assorbendo buona parte dell’irraggiamento solare e, quindi, riducendo notevolmente il surriscaldamento degli ambienti interni. Il confort invernale, anche in presenza delle basse temperature tipiche dei rigidi inverni che caratterizzano il sito di progetto, è garantito dalla soluzione tecnologica adottata sia per le pareti sia per la copertura. Nel caso delle chiusure verticali sono presenti due differenti strati di isolamento: uno esterno allo scheletro di calcestruzzo, realizzato con 12 cm di polistirene espanso, e uno interno alla struttura, composto da 5 cm di lana minerale. Il pacchetto di copertura prevede, invece, un solo strato di isolamento, 16 cm di polistirolo espanso posizionato sopra la piastra di calcestruzzo armato. Le chiusure vetrate sono realizzate con infissi nello stesso legno di larice del rivestimento e con triplo vetro bassoemissivo. Dal punto di vista impiantistico, il complesso è caratterizzato da un riscaldamento invernale con pompa di calore, ventilconvettori a soffitto e ventilazione meccanica controllata con recuperatori entalpici a flussi incrociati con efficienza superiore al 70%. Il fabbisogno annuo dell’edificio è pari a 25 kWh/m2 anno che gli garantisce di posizionarsi in Classe Energetica B.