100 idee per ristrutturare
editore
Edizioni Morelli
anno
2016
luogo
Italia
opera pubblicata
Appartamento CW
pagine
52-63
numero
40 – novembre/dicembre 2016
autori
Paola Addis e Lorenzo Montanaro
progettazione
Elisa Burnazzi e Davide Feltrin
foto
Carlo Baroni
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Magazine
Tra natura e modernità
A Trento, in un edificio di recente costruzione, è stato realizzato un progetto di casa che sintetizza funzionalità e raffinatezza, tradizione e tecnologia
Disegnare gli spazi di un appartamento partendo dall’involucro esterno, concepire e arredare le stanze perseguendo un ideale di continuità, pur senza rinunciare all’autonomia di ogni ambiente. È questo il delicato lavoro svolto dagli architetti trentini, Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, in un edificio di nuova costruzione. Il risultato è un esempio di funzionalità e raffinatezza, capace di far convivere lo slancio creativo con i vincoli posti dal “grezzo strutturale” esistente. Anche l’ambiente circostante ha giocato un ruolo chiave nelle scelte progettuali. La casa si trova, infatti, nella zona sud di Trento, in una splendida area verde felicemente inserita nel tessuto urbano. Nello spazio circostante, tra i meleti, case di nuova costruzione si affiancano a dimore storiche. Questa “doppia natura” del luogo (rurale e insieme contemporaneo) si riflette in alcuni abbinamenti di materiali: il caldo legno dei mobili (la maggior parte dei quali costruiti su misura) accanto alla resina cementizia dei pavimenti e agli smalti. In tutti gli ambienti i colori chiari, protagonisti assoluti, creano un’atmosfera di serena e accogliente compostezza. Va osservato che il grigio dei pavimenti (Ral 7044) si ritrova nei soffitti: questo introduce un gioco di reciproci rimandi, in leggero contrasto col bianco delle pareti. Dal punto di vista distributivo, il baricentro della casa è senza dubbio la zona giorno. «In realtà – spiega l’architetto Davide Feltrin – l’ingresso è collocato nella parte opposta. Chi entra, però, non deve avere la sensazione di percorrere un corridoio ma, al contrario, di trovarsi già in soggiorno». Molti, in effetti, sono gli elementi cromatici e materici che contribuiscono a questo effetto di fluida continuità. La disposizione spaziale risponde anche a precise esigenze dei committenti, una famiglia di tre persone, che a momenti di intimità domestica affianca incontri conviviali con numerosi amici: per questo, il tavolo da pranzo e la cucina sono collocati nell’area più luminosa dell’abitazione. In soggiorno, l’attenzione dell’osservatore è attratta dal termocamino che, visibile da diversi punti, sembra assolvere la funzione dell’antico focolare, benché sia realizzato con logiche contemporanee (l’impianto è perfettamente integrato nella parete e l’aria calda esce dalla parte in alto del vano per la legna). Anche l’illuminazione è stata oggetto di un accurato studio: ad eccezione dei lampadari (Poulsen) sospesi al di sopra del tavolo, la luce proviene da barre led a filo del controsoffitto. «Da spente – spiega ancora l’architetto Feltrin – sono invisibili e quando si accendono guidano l’occhio lungo un filo conduttore».
Il tavolo da pranzo (Fritz Hansen, come le sedie e le poltrone) è ideale per i momenti conviviali con gli amici. Quest’angolo di casa rivela il gusto per un design Sobrio e contemporaneo
La zona giorno rivela un sapiente studio sui colori. Il grigio del pavimento in resina cementizia è ripreso nel soffitto. A queste tinte tenui fa da contraltare il nero delle poltrone e del divano (Living)
La cucina è separata dall’area living tramite una parete scorrevole a tutta altezza di vetro bianco opale, che Introduce un diaframma senza però interrompere la Continuità. La finestra che si apre sul giardino è utile per portare all’esterno le vivande
Della zona notte fa parte anche un’ampia e pratica cabina armadio. Come in cucina, la separazione avviene attraverso una parete scorrevole di vetro bianco opale. Per l’illuminazione, alle barre led si affiancano faretti Incassati nel cartongesso
La pittura in similcalce si sposa con i rivestimenti dell’armadiatura e della vasca, realizzati in vetro (novart), per un effetto ricercato e singolare. Anche in questo ambiente ritornano le barre luminose a led
I progettisti
La collaborazione tra gli architetti Elisa Burnazzi e Davide Feltrin, entrambi classe 1974, è iniziata nel 2001, in occasione della tesi di laurea conseguita presso l’università Iuav di Venezia. Si è progressivamente consolidata e intensificata fino alla fondazione, nel 2003, dello studio Burnazzi Feltrin, che negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti nazionali e internazionali. Il lavoro dei due progettisti rivela anche una notevole attenzione per la sostenibilità ambientale.